nAMD

Aflibercept 8 mg: una rinnovata conferma in paziente naive

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Il caso clinico che presentiamo è uno dei primi pazienti trattato presso la nostra UOC con Aflibercept 8 mg, nel quale si è rilevato un ottimo risultato.

Paziente donna, 86 anni, afferisce presso la nostra UOC nel marzo 2025 a seguito di una diagnosi, da parte di un collega, di membrana neovascolare in occhio destro. In anamnesi patologica remota si segnala ipertensione arteriosa in trattamento con Olmesartan, Nebivololo e Amlodipina, diabete di tipo II in trattamento con Empaglifozin, Metformina e Acarbosio, ipertrigliceridemia in trattamento con Fenofibrato, iperuricemia in trattamento con Febuxostat, IRC moderata, stenosi aortica lieve, ateromasia carotidea, assume inoltre Cardioaspirina e Pantoprazolo. In anamnesi oftalmologica, riferisce pregresso intervento di Faco+IOL in OO. Segnala inoltre un importante calo visivo in occhio destro, insorto da diversi mesi.

All’esame obiettivo dell’occhio destro si rileva:

  • Acuità visiva corretta: 2/10 (lettere di Snellen)
  • Tono oculare (T.O.): 19 mmHg
  • Segmento anteriore: Pseudofachia con IOL nel sacco capsulare.
  • Fondo oculare: disco ottico roseo a margini netti, sollevamento neuroretinico in sede maculare con essudazione diffusa, retinoangiosclerosi aspecifica, nevo coroideale di un diametro papillare nel settore superotemporale, non evidenza di segni di retinopatia diabetica in atto.

 

L’OCT evidenzia un quadro di membrana neovascolare di tipo 1, con presenza di una grossa falda di fluido al di sotto dell’epitelio pigmentato retinico, interruzione dell’IS/OS, marcato scompaginamento degli strati retinici esterni,spessore retinico centrale (CRT) > 500 µm (immagini: OCT line 17.03, OCT mappa 17.03, Segni OCT 17.03, Strati OCT 17.03).

La paziente, naive a trattamenti intravitreali, viene sottoposta a una prima iniezione intravitreale di Aflibercept 8 mg il 22/03/25.

Successivamente la paziente viene a controllo il 18/04/25. All’EO si riscontra in occhio destro: AVCC 5/10 (lettere di Snellen), T.O. 14 mmHg.

L’OCT evidenzia un pressoché completo riassorbimento del fluido sottoretinico, con recupero strutturale degli strati esterni, CRT massima di circa 250 µm (immagini: OCT line 18.04 e OCT mappa confronto 18.04 rispetto a 17.03).

Si procede quindi a un secondo trattamento con Aflibercept 8 mg il 22/04/25 e successivo controllo il 09/05/25. Al follow-up la paziente presenta in occhio destro: AVCC 6/10 (lettere di Snellen), T.O. 16 mmHg.

L’esame OCT conferma non solo una progressiva e ulteriore riduzione del CRT: 238 µm ma anche una riorganizzazione in sede foveale del segmento IS/OS (immagini: OCT line 09.05, OCT mappa confronto 09.05 rispetto al 18.04, Segni OCT 09.05, Strati OCT 09.05).

La loading phase viene completata in data 21/05/25.

Viene pianificato pertanto un controllo in data 23/06/25 per valutare la possibilità di estensione dell’intervallo terapeutico secondo protocollo Treat & Extend, in osservanza ai criteri dello studio PULSAR; l’obiettivo prefissato, in caso di prolungata stabilità del quadro funzionale e anatomico, è la prosecuzione del trattamento a Q12 o Q16.

In conclusione, il trattamento con Aflibercept 8 mg in una paziente naive con una forma di nAMD avanzata e inveterata ha confermato una notevole efficacia, raggiunta in tempi rapidi fin dalla prima somministrazione, con un netto recupero sia anatomico che funzionale. Il farmaco non ha altresì provocato effetti collaterali vascolari, flogistici né ipertono oculare. Inoltre, la possibilità di prolungare l’intervallo terapeutico riduce significativamente il burden sia per il paziente che per la struttura, così da favorire una gestione più sostenibile della patologia.